Chiesa di S. Apollonio - Plampezzo
Posizione

La chiesa, di cui è stata ipotizzata un’origine carolingia (IX secolo), sorge nei pressi dei resti di un villaggio, nel punto di confluenza delle valli delle Messi e di Viso, sul percorso che conduce dalla Valle Camonica, attraverso i passi del Gavia e dello Stelvio, verso il settentrione.
Sulla base dell’analisi stilistica, la struttura attuale viene fatta risalire all’anno mille. La chiesa e il campanile presentano forme romaniche.
L’architrave della porta meridionale, in marmo di Canè, e la finestra a lato, risalgono probabilmente al Rinas imento. Il campanile ed il tetto sono ricoperti da lastre di ardesia. L’interno è composto da una piccola aula priva di decorazioni e da un’abside semicircolare. L’abside presenta affreschi di gusto romanico, risalenti al XIV secolo. Al centro del catino vi è il Cristo Pantocratore circondato dai simboli degli evangelisti, mentre sulla parete si succedono gli apostoli, identificati da scritte in carattere onciale. Lungo il sottarco vi sono immagini di profeti e personaggi dell’Antico Testamento. Notizie della chiesa si trovano negli atti delle visite vescovili a partire dal XVI secolo. Alla fine del XVII secolo all’intitolazione originaria, a S. Apollonio, si aggiunse quella a S. Apollonia, forse per influenza dei viaggiatori tedeschi. Al di là del fiume, nei prati antistanti alla chiesa, si trovano i segni della presenza di abitazioni, che alcuni identificano con il villaggio di Casai, di cui parlano i racconti della tradizione.
DA VEDERE
Gli affreschi dell’abside (XIV secolo).
NEI DINTORNI
A Pezzo: la parrocchiale di S. Lucia; la località Case di Viso, situata nella Valle di Viso; la chiesetta di Viso, ricordo ai caduti della strage di Viso; il centro storico, con i suggestivi vicoli e le fontane. A Zoanno: la cappella dei morti. A Ponte di Legno: il castello di Castelpoggio, in località Poia, all’ingresso occidentale di Ponte di Legno; la chiesa della SS. Trinità (la leggenda di Carlo Magno nel cuore delle Alpi).