I Musei di Valle Camonica
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L'offerta culturale della Valle
Oltre che di bellissime risorse naturali, la Valle Camonica è terra di memoria collettiva, di lavoro nei campi e nelle fucine.
Il Sistema dei Musei di Valle Camonica coinvolge dieci musei presenti sul territorio, nei comuni di Bienno, Cerveno, Corteno Golgi, Lozio, Malegno, Ossimo, Vione e Temù, unitamente ai Musei di Breno e di Cedegolo, istituiti più recentemente. Il sistema dei Musei di Valle Camonica è nato e cresciuto nell"ambito di un progetto integrato di Sistema Culturale, evoluto nella realizzazione, nel 2008, del Distretto Culturale di Valle Camonica. Il Sistema ha sostenuto la nascita del Distretto Culturale, accompagnandone lo sviluppo ed integrandosi con gli enti e le comunità locali.
L'eterogeneità dell'offerta culturale in Valle Camonica fa si che i musei convergano e si armonizzino con altre realtà diffuse sul territorio, come gli ecomusei, i parchi archeologici, il patrimonio di età romana, le testimonianze della Grande Guerra, le opere di ingegneria idraulica, i castelli, le dimore storiche, le chiese, i santuari, le pievi, in un intreccio di meccanismi fruitivi che trova conferma nello sviluppo del pro- gramma sistemico e nelle sue declinazioni.
In questa prospettiva, grande importanza viene data all"integrazione delle iniziative didattiche offerte dai singoli musei e alla ricerca scientifica, tramite attività di studio ed analisi delle collezioni, dei documenti iconografici e dei manufatti architettonici. Così, per esempio, nella Fucina di Bienno scopriamo "l'arte della ferrarezza" come tradizione millenaria che ha determinato il carattere di una comunità; nella Casa Museo di Cerveno respiriamo uno stile di vita e percepiamo il senso della creatività manuale; nella Casa Museo di Corteno Golgi abbiamo la possibilità di osservare uno spaccato medico-scientifico dell"epoca, partendo dalla biografia di un uomo e ricollegandoci alla storia del suo paese; nella Casa Museo di Lozio ci tuffiamo nella ritualità della vita quotidiana, che varia con il variare degli spazi dell"edificio, una casa rurale con i suoi luoghi-simbolo colmi di indizi; presso Le Fudine di Malegno cogliamo il prezioso connubio tra un metallo, il ferro, e un elemento naturale, l'acqua, grazie al significato del duro lavoro del fabbro; il Museo Etnografico Ossimo Ieri ci riporta al valore degli utensili che hanno accompagnato la vita della gente di montagna, in un rapporto intrinseco con la terra e con la natura circostante; 'L Zuf di Vione ci sussurra di non dimenticare "Il giogo", appunto, delle origini, la fatica del lavoro contadino; a Temù, il Museo della Guerra Bianca in Adamello custodisce tracce di scenari drammatici che ci richiamano alla riflessione sulla nostra Storia, su ciò che è stato; a Breno, il Museo Camuno conserva la memoria artistica di un'intera comunità; infine, nel Museo dell'Energia Idroelettrica di Cedegolo ci viene raccontato l'utilizzo dell'acqua ai fini produttivi in un mix di leggenda industriale e tecnologia d'avanguardia.
Musei che si fanno rete, a sancire uno scambio che sia moltiplicatore di occasioni culturali e formative.
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musil - Museo dell'energia Idroelettrica di Valcamonica

Agli inizi del ‘900 l’economia camuna, ancora centrata su attività condotte in maniera tradizionale, come la pratica della “ferrarezza”, riceve una notevole spinta dalla creazione di numerosi impianti idroelettrici, fra i più antichi d’Italia. Alimentate dai numerosissimi laghi di sbarramento presenti nell’Alta Valle, queste centrali sfruttano la forza dell’acqua per creare energia.
In particolare segnaliamo la sede della centrale di Edolo, in servizio dal 1985 e il Musil, a Cedegolo, ovvero il Museo dell’Energia Idroelettrica, che nasce dalle spoglie di una vecchia centrale rimasta in funzione fino al 1962 presso cui il visitatore viene invitato a compiere un affascinante viaggio nello spazio e nel tempo seguendo tutto il percorso che vede il formarsi dell’acqua e la sua raccolta per concludersi con la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica.
musil - Museo dell'Energia Idroelettrica di Valcamonica

Le fucine e l'antico mulino

La ricchezza di vene metallifere della Valle Camonica, in particolare a Pisogne e nella Media-Alta Valle, ha fatto sì che fin dall’antichità si espandesse l’arte della lavorazione del metallo. Decisiva nello sviluppo dell’attività è la ricchezza di acqua proveniente dal fiume Oglio e dai numerosi torrenti suoi affluenti che fu utilizzata per alimentare le fucine. La sua fama fu tale che la Valle divenne il centro di scambi non solo italiani, ma anche europei, di prodotti derivati dalla fusione dei minerali e del ferro stesso.
Le prime fucine erano operative già in età medioevale, di cui rimangono ancora oggi molte testimonianze: il centro più importante è Bienno, luogo in cui sono ancora aperte quattro fucine e dove è stato allestito un museo etnografico che consente al visitatore di ripercorrere la storia della lavorazione del metallo dalle sue origini attraverso l’esperienza diretta. A testimoniare la rilevanza di questa attività è anche il museo “Le Fudìne” di Malegno in cui immagini, attrezzi e scritti ricordano l’effettiva importanza della lavorazione mineraria.
Molti altri paesi della Valle Camonica vantano la presenza di centri fusori a partire da Schilpario, piccolo comune della Valle di Scalve, fino a Loveno, famosa nel Medioevo come base per chi lavorava nelle miniere della zona, e ancora il forno fusorio di Malonno.
Museo Etnografico del ferro, delle arti e delle tradizioni popolari. Fucina Museo di Bienno

Civico Museo Etnografico del ferro e delle fudine

CAMUS - Museo Camuno

La storia artistica del territorio è raccontata nel Museo di Breno, allestito presso il Palazzo della Cultura in un’antica residenza dei Federici, presso cui si possono ammirare opere appartenenti alla produzione pittorica lungo un arco temporale che va dal XV al XX secolo, stemmi e ritratti di famiglie camune dal XVI al XVII secolo, reperti archeologici risalenti alla preistoria e all’età romana e arredi liturgici e civili di età rinascimentale e moderna.
L’origine del Museo è legata ai primi anni del Novecento, quando la “Società Pro Valle Camonica”, fondata nel 1904 da alcuni esponenti dell’ambiente liberal-borghese di Breno, formò quella prima collezione di reperti che costituisce il nucleo dell’attuale Museo Camuno. Nei tre decenni successivi, le collezioni conobbero un notevole ampliamento ad opera di don Romolo Putelli, con l’inserimento di oggetti di pregio di provenienza locale, frutto di donazioni e di acquisti, ma anche, successivamente, di opere provenienti da altre località. Dopo lunghe traversie e trasferimenti, a partire dal 2006 è iniziato il progetto per il riordinamento e il trasferimento della collezione nell’attuale e definitiva sede del Palazzo della Cultura di Breno.
Concluso nel 2008, il nuovo allestimento del Museo è stato organizzato collegando al percorso storico alcune esposizioni che riflettono le idee museografiche dei suoi fondatori ed è in corso lo studio analitico delle singole opere, per la redazione di un catalogo definitivo. Le esigenze conservative, come la necessità di controllare il contesto termoigrometrico e l’esposizione luminosa per alcuni materiali e per determinate classi di manufatti, hanno ovviamente determinato alcuni raggruppamenti espositivi. Inoltre la notevole quantità delle opere conservate ha imposto una drastica selezione espositiva e la custodia dei manufatti non esposti in depositi appositamente attrezzati per le diverse tipologie di opere all’interno della sede museale
Camus - Museo Camuno

Museo Etnografico "L Zuf - Alta Valle Camonica"

Il Museo etnografico "L Zuf" di Vione raccoglie oggetti di vita quotidiana e attrezzi per la lavorazione della terra del primo Novecento, tra cui la ricostruzione di un mulino, un telaio storico, strumenti per l’aratura e per la tessitura.
Orari di apertura: dal 15 giugno al 15 settembre tutti i giorni 17.30 - 19.30
Aperto tutto l’anno per le scuole e per i gruppi, contattando telefonicamente il direttore del museo Sig. Marino Tognali: +39 (0)364 94346
Museo Etnografico "L Zuf - Alta Valle Camonica"

Casa Museo di Cerveno

La “Casa Museo di Cerveno”, edificio rurale di fine ‘500 recentemente ristrutturato,costituisce una concreta testimonianza dei metodi costruttivi edili, visibili nell’organizzazione degli spazi e nell’uso dei materiali locali: pietra calcarea, legno e ferro. I reperti raccolti e gli arredi recuperati denotano stili di vita particolari; gli attrezzi impiegati nel lavoro dei campi, specificatamente per la viticoltura e la vinificazione, e quelli per l’allevamento, le attività silvo-pastorali e l’artigianato esprimono il livello di abilità manuale-creativa dell’homo faber, che sa costruire, adattare, riadattare quando gli serve per vivere e per sopravvivere.
Significativa, nel museo, anche la presenza del materiale prodotto per la realizzazione della Santa Crus, rappresentazione vivente, a cadenza decennale, della Passione di Cristo. Gli abiti utilizzati dai figuranti, le armi, le corazze, i segni della Passione, le immagini riproducenti le fasi preparatorie della manifestazione esprimono efficacemente la complessità del lavoro che si compie, la coralità che lo caratterizza, la partecipazione collegiale dell’intera comunità, a testimonianza dell’atavica fede, delle tradizioni consolidate e dell’identità locale.
Evocare i tratti distintivi dell’identità del paese e della sua gente è lo scopo di questa Casa Museo. Una casa rurale che ha fatto parte per almeno cinque secoli della storia della comunità e che oggi raccoglie oggetti e immagini utili per trasmettere saperi e memorie.
La Casa Museo è luogo di incontri e mostre temporanee, occasioni di confronto e di formazione per gli adulti, attività didattiche e ludiche per i bambini e i ragazzi, lavori di preparazione per la manifestazione decennale della Santa Crus.
La Casa Museo rimanda al paese e al territorio che la circonda offrendo indicazioni utili per accostarsi al patrimonio storico e artistico di Cerveno e per seguire percorsi di conoscenza del paesaggio, dell’ambiente e degli altri abitati ai piedi della Concarena.
Orari apertura: martedì 14.30/16.30 - giovedì 9.00/12.00 - venerdì 14.30/16.30 - domenica e giorni festivi 14.30/17.30 - per prenotazione gruppi o altre informazioni rivolgersi al Comune di Cerveno (Tel. 0364/434012 - 327/4647200 - fax 0364/434644) e-mail: info@comune.cerveno.bs.it - casamuseocerveno@gmail.com
Casa Museo di Cerveno

Casa Museo della gente di Lozio

L’ex Casa Nobili a Villa di Lozio ospita il museo etnografico della gente di Lozio che raccoglie indumenti, strumenti di lavoro, suppellettili, oggetti vari… testimonianze di quella che era la vita di un tempo, della civiltà montana e contadina.
La casa-museo è organizzata su quattro piani che hanno conservato gran parte delle caratteristiche architettoniche di una volta, tanto nei materiali (legno e pietra) quanto nella presenza di alcune strutture particolari (le volte in pietra, i solai e pavimenti in legno).
Orario di apertura: Domenica e giorni feriali 14.00 -19.00
Tutto l’anno su prenotazione per gruppi o scuole.
Casa Museo della Gente di Lozio
Museo Etnografico Ossimo Ieri

Il Museo Etnografico di Ossimo raccoglie una serie di oggetti provenienti da tutta la Valle Camonica quali aratri, zappe, carri, gioghi, filarelli, pizzi e ricami, scaldaletti, paioli, tagliole, zangole, setacci, tini e torchi, oggetti di uso quotidiano e immagini di scolaresche e famiglie dei primi anni del Novecento.
Museo Etnografico Ossimo Ieri

Museo Camillo Golgi

Gli amanti della scienza e della medicina troveranno interessante la visita al museo di Corteno, paese natale del premio Nobel Camillo Golgi, dove nel 2006, in occasione del centenario del Premio Nobel per la medicina, è stata inaugurata un’esposizione dedicata al suo lavoro di ricerca. All’interno sono esposti vari strumenti del medico e sono stati ricostruiti un ambulatorio medico dei primi del novecento e il laboratorio istologico di Golgi.
Museo della Guerra Bianca in Adamello

A Temù è possibile visitare il Museo della Guerra Bianca: una struttura che racchiude reperti interessanti dall'immenso valore simbolico e splendide fotografie d'epoca.
Il patrimonio storico del Museo è in costante aumento, sia grazie alle donazioni di oggetti, fotografie e documenti da parte di visitatori, collaboratori e amici, sia e soprattutto grazie all'intensa e difficoltosa attività di recupero dei beni dalle aree glaciali e periglaciali svolta con passione e professionalità dal personale tecnico scientifico del Museo.
Museo della Guerra Bianca in Adamello 1915-1918

Temù
