Parco Archeologico del Teatro e dell'Anfiteatro

Parco Archeologico del Teatro e dell'Anfiteatro

Posizione

Via Mosè Tovini 3
Cividate Camuno , BS
Musei, castelli e parchi archeologici
Parchi archeologici
+39 0364344301

Del teatro romano di Cividate è attualmente visibile circa un terzo del totale delle strutture.
Una parte del muro di summa cavea si trova attualmente in un’area privata a monte della strada moderna; nell’area archeologica sono invece visibili una  parte della sostruzione della cavea, l’adito e la versura del lato destro con parte dell’edificio scenico, il postscenio e la porticus post scaenam, cioè il portico retrostante la scena.
Il teatro di Cividate Camuno ha la cavea appoggiata  al pendio della montagna nella parte centrale, mentre le due parti laterali, dette ali, sono costituite da due grandi terrapieni contenuti dai muri perimetrali. Il terreno era sigillato da grandi gettate sovrapposte di opera cementizia, sulle quali erano disposti i gradini. L’adito era il passaggio che collegava l’orchestra alla versura e permetteva l’accesso alla parte bassa della cavea e ai suoi sedili; era coperto a volta e su di esso si disponeva la parte più a valle dei gradini del teatro. Il muro a valle dell’adito fu contraffortato con un secondo muro in fase di costruzione della versura o subito dopo, per favorire la stabilità della costruzione. Era possibile entrare sulla scena dalla versura oppure da un corridoio di servizio interno collegato con il postscenio. 
L’edificio scenico era invece collegato con l’area antistante tramite due scalinate che permettevano l’accesso alle versurae, i moderni foyers, mentre due scale più piccole, appena distinguibili, collegavano il postscenio al portico. Quest’ultimo era aperto e presentava una columnatio, di fronte alla quale, sulla piazza, doveva essere posta una fontana nella quale si riversavano le acque provenienti dall’euripo che convogliava le precipitazioni dalla cavea e forse anche le acque dell’acquedotto che correva a monte dell’anfiteatro in direzione del teatro. Le medesime acque potevano essere utilizzate, all’interno dell’edificio, sia per le fontane che per la creazione di giochi d’acqua.
L’acquedotto è in realtà preesistente al teatro e doveva un tempo servire a convogliare l’acqua all’edificio che è stato scoperto sotto il portico del teatro. 
Il teatro fu realizzato, nella zona della cavea e della versura, in pietre spaccate e malta con paramento in pietre oppure in pietre e ricorsi di laterizio successivamente intonacato. L’edificio scenico aveva anch’esso la struttura in pietre spaccate e malta, ma era rivestito nelle parti verso la piazza di lastre di calcare grigio che costituivano ovunque la pavimentazione, verosimilmente le gradinate per il pubblico e il fronte della scena di cui manca ora qualsiasi elemento.
Dei rivestimenti delle murature sono rimasti in opera pochi resti, mentre solo il pavimento dell’adito si è salvato dalla depredazione a cui fu sottoposto l’edificio poco tempo dopo la fine del suo utilizzo. I suoi elementi strutturali furono infatti ridotti in pezzi e in parte utilizzati per farne calce da costruzione, grazie ad una calcara creata in epoca tardo antica (V secolo d.C.) all’interno del portico del teatro e in parte come materiale da costruzione.